L’inizio delle Paralimpiadi Invernali di Pechino è alle porte: sono 32 gli atleti della nazionale azzurra che dal 4 al 13 marzo si cimenteranno nelle varie discipline di questa tredicesima edizione. Tra loro c’è Davide Bendotti, classe 1994 originario di Colere (BG) specializzato nello sci alpino.
Nel Luglio del 2011 la sua esistenza viene sconvolta da un incidente in cui perse la vita il migliore amico e costrinse Davide all’amputazione dell’arto inferiore sinistro. Da quel momento inizia il suo nuovo percorso: un percorso contrassegnato da grandi difficoltà, a cui sono corrisposte però anche tante soddisfazioni.
In questo articolo, parliamo con lo sciatore di eventi passati, traguardi raggiunti e aspettative future.
Cominciamo dal principio: chi è Davide Bendotti?
Davide Bendotti è un ragazzo di 28 anni, che in seguito ad un brutto incidente ha sempre cercato di dare il massimo per riscattarsi e per ricominciare la sua vita da capo.
Nello sci ho trovato un gancio a cui aggrapparmi: praticavo questa attività in modo amatoriale fin da prima dell’incidente, ma è stato solo dopo che ho iniziato ad allenarmi seriamente e a dedicarmi all’agonismo. Al 2014 risale la mia prima gara ai Campionati Italiani, un punto di svolta che ha permesso di dare ufficialmente il “via” alla mia carriera.
Pechino 2022 è la tua seconda Paralimpiade, dopo quella del 2018 di PyeongChang. Come ti senti prima della partenza oggi rispetto ad allora?
La “prima” olimpiade è sicuramente la “prima” e quindi l’emozione era molto più forte, ma la felicità di aver raggiunto un traguardo così importante si alternava di continuo ai ricordi del passato e a tutto quello che avevo vissuto prima di arrivare fin lì.
Questa volta invece mi sento più maturo, più esperto e più pronto, anche perché so già che cosa aspettarmi. Senza dubbio l’emozione rimane, soprattutto per il fatto di poter gareggiare ad un evento di questa portata, ma affronterò le competizioni con uno spirito e una consapevolezza diversi dall’esperienza della Corea del Sud.
Come ti sei preparato a questa nuova sfida e quali sono le tue aspettative?
Chi mi conosce, sa che sono una persona che si impegna sempre al 110% e in questi 4 anni ho lavorato sodo, affrontando e superando tante difficoltà, alcune di tipo fisico con cui cerco di convivere al meglio che posso.
Per quanto riguarda le mie aspettative, punto molto sullo Slalom e spero di riuscire a portare a termine una buona performance anche nella Supercombinata. Mi piacerebbe classificarmi tra i primi dieci atleti, ma in questo sport ci sono tanti aspetti e tante variabili da considerare, quindi si vedrà.
Sappiamo che a Pechino gareggerai con i modelli TOMPOMA personalizzati. Che cosa raffigurano i tuoi adesivi?
Abbiamo optato per una grafica a sfondo azzurro per fare ovviamente riferimento ai colori della nazionale, con in più un richiamo alle “Quattro Matte”, una piccola parte delle montagne della Presolana che si vedono da Colere.
In questo modo, posso portare con me qualcosa di simbolico che rappresenti il mio paese e la mia casa.
L’atleta bergamasco si prepara con dedizione e impegno ad affrontare una serie di sfide paralimpiche che comprendono il Super Gigante, il Gigante, la Supercombinata e lo Slalom. Queste quattro gare rappresentano non solo una serie di eventi sportivi, ma anche un percorso di sfide personali, crescita e realizzazione.
Affrontare il Super Gigante richiede non solo abilità tecniche impeccabili, ma anche coraggio e determinazione per affrontare velocità estreme e tracciati impegnativi. È una prova che mette alla prova la resistenza fisica e mentale dell’atleta, richiedendo concentrazione assoluta e reattività istantanea.
Il Gigante, con i suoi tracciati più lunghi e impegnativi, richiede una padronanza totale degli sci e una capacità di lettura del terreno impeccabile. È una gara che sfida l’atleta a trovare il giusto equilibrio tra velocità e precisione, navigando tra le porte con precisione millimetrica.
La Supercombinata, che combina le discipline dello slalom e del gigante, richiede una versatilità straordinaria. L’atleta deve essere in grado di adattarsi rapidamente ai diversi tipi di tracciati e di mantenere un livello di prestazioni costante attraverso entrambe le discipline.
Infine, lo Slalom, con le sue rapide e strette curve, richiede una tecnica di sciatura precisa e una reattività fulminea. È una gara che mette alla prova la capacità dell’atleta di adattarsi rapidamente ai cambiamenti nel percorso e di prendere decisioni istantanee per ottenere il miglior tempo possibile.
Queste quattro gare non sono solo una dimostrazione di abilità sportiva, ma anche un simbolo di perseveranza, resilienza e spirito competitivo. L’atleta bergamasco si prepara a dimostrare al mondo intero il suo talento e la sua determinazione nelle competizioni paralimpiche, ispirando gli altri con la sua straordinaria forza d’animo e la sua dedizione allo sport.
La sua storia è una storia d’ispirazione, che dimostra ancora una volta come con impegno e forza di volontà sia possibile superare anche lo scoglio più alto, raggiungendo traguardi a cui non si sarebbe mai pensato di poter arrivare.
Complimenti e in bocca al lupo Davide!