In periodo di vacanza, vorrei parlarvi del tema della cura e manutenzione delle Tompoma, che sono sì un prodotto molto robusto, ma fatte come tutti gli oggetti di materiali che se trattati bene durano più a lungo.
L’elemento più aggressivo per i materiali è la salsedine. Andare al mare è senza dubbio una cosa bellissima, che offre momenti di relax e divertimento, ma è importante essere consapevoli degli effetti negativi che l’ambiente marino può avere sugli oggetti che utilizziamo, specialmente su quelli costruiti con materiali sensibili. La salsedine, infatti, è una combinazione di acqua e sale che si deposita sulle superfici esposte, come quelle di metalli, plastiche e rivestimenti.
Effetti della salsedine sui materiali:
- Metalli:
- La salsedine è particolarmente dannosa per i metalli. Il sale accelera il processo di ossidazione, portando alla formazione di ruggine. La ruggine non solo compromette l’aspetto estetico dei metalli, ma ne riduce anche la resistenza e la durata nel tempo.
- Alcuni metalli, come l’alluminio, possono sviluppare una patina di ossido che li protegge in parte, ma nel caso di metalli ferrosi (come l’acciaio), la ruggine può rapidamente indebolire la struttura.
- Plastiche:
- Anche le plastiche non sono immuni ai danni causati dalla salsedine. La combinazione di sole, vento e sale può causare un deterioramento della superficie delle plastiche, rendendole fragili e soggette a crepe o scolorimenti.
- La salsedine può penetrare nelle microfratture delle plastiche, ampliandole e rendendo il materiale più suscettibile a danni ulteriori.
- Rivestimenti:
- I rivestimenti protettivi, come le vernici o i trattamenti superficiali, possono essere erosi dalla salsedine. Questo può portare all’esposizione del materiale sottostante e accelerare il processo di deterioramento.
- I rivestimenti organici, in particolare, possono essere danneggiati dalle proprietà abrasive del sale marino, perdendo la loro efficacia protettiva.
Manutenzione e prevenzione: Per mitigare questi effetti negativi e prolungare la vita utile degli oggetti esposti all’ambiente marino, è fondamentale eseguire una manutenzione regolare. Un passaggio cruciale in questa manutenzione è il risciacquo con acqua dolce. Dopo una giornata al mare, si raccomanda di sciacquare accuratamente le Tompoma (un tipo specifico di calzature o attrezzature) con acqua dolce per rimuovere i residui di salsedine.
Procedura di risciacquo:
- Preparazione:
- Procurarsi una fonte di acqua dolce, come un rubinetto o una bottiglia d’acqua, e assicurarsi di avere un luogo dove poter risciacquare comodamente gli oggetti.
- Risciacquo:
- Utilizzare un flusso continuo di acqua dolce per lavare via tutti i residui di sale. È importante assicurarsi di raggiungere tutte le superfici, incluse le fessure e le parti meno accessibili.
- Asciugatura:
- Dopo il risciacquo, asciugare bene gli oggetti con un panno pulito o lasciarli asciugare all’aria in un luogo ombreggiato per evitare ulteriori danni causati dal sole.
Seguendo queste semplici pratiche di manutenzione, è possibile preservare l’integrità e la funzionalità degli oggetti esposti all’ambiente marino, garantendo una maggiore durata e riducendo la necessità di sostituzioni frequenti. La prevenzione è la chiave per mantenere in buone condizioni i materiali e godere appieno delle giornate al mare senza preoccupazioni per i danni causati dalla salsedine.
Altra cosa che potrebbe capitare è che le elevate temperature che i prodotti possono raggiungere se lasciati sotto il sole, possano danneggiare le colle che servono per affrancare il materiale in EVA che ricopre le manopole e i poggia avambracci, tenere le Tompoma all’ombra se possibile aiuta a far durare più a lungo queste componenti, ma nel caso vi ricordo che le parti eventualmente rovinate sono sostituibili
Può poi capitare che col tempo, che siate al mare oppure in montagna, sabbia o polvere di dimensioni molto fine si infilino in posti impensabili, in interstizi infinitesimali, e questo potrebbe col tempo causare piccolissimi rumori simili a cigolii. Non spaventatevi, normalmente è sufficiente smontare i tubi, dargli una pulita con uno straccio e rimontarli e tutto tornerà a posto (vi ricordo che soprattutto se fate un uso intensivo, ogni 2 anni le aste inferiori è meglio sostituirle).
Le parti di maggior consumo sono i gommini, per quelli dovete periodicamente fare un controllo visivo, e come dicevo in questo articolo se usate gommini di buona qualità, non è tanto importante che il “battistrada” non sia consumato, quanto che la gomma sia buona, e certamente che il fondo del gommino non sia tagliato.
Un ultimo elemento di attenzione: il cuff (in Italia il posto dove si appoggia l’avambraccio si chiama “appoggio antibrachiale”, gli anglosassoni lo chiamano cuff). Questa parte è fissata saldamente all’asta superiore delle Tompoma con 2 rivetti posti sotto il rivestimento adesivo in EVA, dopo ripetute cadute dell’ausilio, potrebbe accadere in rari casi che ci sia un piccolo gioco o movimento del cuff stesso. Questa cosa, ripeto rara, non è pericolosa, il pezzo non si staccherà, ma può essere fastidiosa. In questo caso è necessario un intervento di sostituzione dei 2 rivetti, quindi l’avvertenza è: cercate di non farle cadere.
Per chiudere questo breve capitolo su “uso e manutenzione” mi piace condividere con voi questa lettera di un cliente Tompoma, che si firma e mi autorizza a pubblicarla. Andrea Ilari ci racconta come è arrivato a Tompoma e come ci si trova, e la sua testimonianza è particolarmente piacevole per noi, perché lui non è un “utilizzatore a tempo indeterminato” (ovvero uno che conosce profondamente le criticità delle normali stampelle e che quindi sa con più facilità apprezzare i vantaggi di Tompoma), ma è una persona che per un tempo limitato utilizzerà stampelle e che con Tompoma è riuscito anche a fare un po’ di vacanza in montagna…
02/08/2024
Le mie Tompoma Z 21 PRO
Mi chiamo Andrea Ilari e vivo in provincia di Treviso. Nello scorso mese di aprile ho subito un infortunio cadendo da un piccolo scaletto e ho riportato una distorsione a ginocchio e caviglia sinistri con frattura del perone. Mi hanno ingessato e sono quindi stato costretto ad utilizzare le stampelle. Dopo le prime settimane avvertivo già dolore ai polsi e al palmo delle mani.
Le ho pertanto sostituite con un altro paio a cui ho imbottito le impugnature con materiale di fortuna per migliorare il confort di mani e polsi, ma non è servito a molto. Il ginocchio ha riportato diverse lesioni e mi sarei dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico: tra l’attesa e la riabilitazione avrei dovuto utilizzare le stampelle almeno fino ad agosto. Poiché il dolore ai polsi e alle mani non accennava a diminuire la cosa stava iniziando a preoccuparmi.
Mosso da questa preoccupazione mi sono messo a cercare sul web stampelle più confortevoli. Un modello ha catturato la mia attenzione: non ne avevo mai viste prima di fatte così, erano le ‘Tompoma’. Sono sempre stato attratto dalle cose originali e fuori dagli schemi e queste lo erano davvero.
Ho scoperto che l’inventore è una persona con una disabilità dalla nascita, e ho pensato che sicuramente se ne intende, visto che le deve usare da sempre, e questo mi ha dato grande fiducia. Ho preso contatti con Renato Brignone, che è stato da subito molto disponibile, gentile e professionale, ed ho acquistato il modello Z 21 PRO. Nel giro di due giorni mi sono arrivate.
Non vedevo l’ora di provarle. Già al primo utilizzo ne ero entusiasta e quando la mia compagna le ha viste ha esclamato “ Wow che belle !”. Sono robuste e i materiali di ottima qualità. Sono davvero comode e quando le utilizzo mi sento sicuro e stabile. Da subito il dolore ai polsi e alle mani è scomparso. Il costo è superiore agli altri modelli in commercio, ma è un ottimo investimento e una volta utilizzate le ‘Tompoma’ non torni più indietro ai soliti modelli.
Le ‘Tompoma’ hanno alleggerito questo periodo difficile e ieri sono anche riuscito a fare una gita in montagna. Ringrazio Renato che ha imparato a trasformare la sua difficoltà in facoltà e l’ha condivisa con gli altri. Andrea Ilari